Il confronto si è concluso, Giorgia Meloni e i vertici della maggioranza hanno sentenziato per le direttive della nuova Legge di Bilancio
Si è concluso da poco il confronto tra la premier Giorgia Meloni e i vertici della maggioranza sui provvedimenti da inserire nella Legge di Bilancio, attesa in Consiglio dei ministri tra lunedì e martedì. Tra le misure portanti della manovra vengono confermati la tregua fiscale, il taglio del cuneo, la tanto discussa flat tax e gli aiuti contro il caro-energia.
Non è finita qui perché dal vertice spuntano fuori anche novità in merito alla questione pensioni, contributi famiglia, azzeramento dell’Iva per determinati beni primari (rientreranno anche gli assorbenti, come hanno già fatto molti paesi in Europa?), e il rifinanziamento del bonus tv e decoder che è presente ormai da tempo per il cambio definitivo del digitale terrestre. Facendo una stima, il tutto per una spesa complessiva di circa 30-32 miliardi di euro.
Le misure principali: dalle bollette alla flat tax, dalle pensioni al Reddito di cittadinanza
Lo schema della Legge di Bilancio discusso dalla premier Giorgia Meloni, con i capigruppo di Fdi, Lega, Forza Italia e Noi Moderati, i vicepremier Matteo Salvini e Antonio Tajani e il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, arriverà dopo il via libera del Cdm, ma per avere conferme dovremo aspettare il 20 dicembre, quando sarà votato in Aula in modo definitivo. La legge di bilancio per il 2023 vedrà dei cambiamenti sostanziali, segnati soprattutto dall’arrivo delle nuove linee governative. Da quanto emerso dal vertice di maggioranza punto fermo rimangono i 21 miliardi in deficit per contrastare il caro-energia con gli aiuti sulle bollette a imprese e famiglie: tra l’altro punto più importante per evitare di affaticare gli italiani dal punto di vista delle spese considerando la situazione lavorativa già preoccupante dagli anni del Covid.
L’Esecutivo poi punta poi ad alzare il tetto della flat tax al 15% da 65mila a 85 mila euro per gli autonomi e le Partite Iva. Proposta pronunciata diverse volte anche in campagna elettorale, sulla quale si hanno ancora dubbi per quanto riguarda la sua efficacia sulla situazione economica di molti italiani. Per i dipendenti sarebbe invece allo studio la riduzione della tassazione sui premi di produttività. Il Governo Meloni sta studiando inoltre una stretta sul Reddito di cittadinanza: molti percettori si troveranno a dover accettare il lavoro loro proposto oppure decadrà il diritto al reddito. Sulle pensioni, infine, la soluzione per superare la Legge Fornero dovrebbe essere Quota 103, che prevede l’uscita dal lavoro con 62 anni di età e 41 di contributi.
Il ministero delle Imprese e del Made in Italy, avrebbe poi avanzato la proposta di rifinanziare il bonus TV e decoder con uno stanziamento di 100 milioni di per il 2023. Si tratta di due contributi già esistenti per l’acquisto di tv, previa rottamazione di un apparecchio non conforme, con un contributo per i nuclei familiari con Isee fino a 20mila euro, 30 euro o il prezzo di vendita se inferiore.