Roberto Maroni è scomparso poche ore fa all’età di 67 anni. L’ex ministro dell’Interno ed ex segretario della Lega Nord stava combattendo una malattia in silenzio
La notizia è arrivata qualche ora fa: Roberto Maroni è scomparso. Si è spento in queste ore mentre lottava contro la malattia che lo ha colpito già tempo fa. Aveva iniziato le cure da un anno, ma alla fine non ce l’ha fatta e se n’è andato all’età di 67 anni. Ne aveva parlato in una delle sue ultime interviste rilasciate, la malattia che lo ha colpito gli aveva fatto cambiare ordine alle priorità: “È una cosa che non trascuro, sto facendo tutte le cure necessarie. Ho capito che tra le cose importanti non c’è la politica con la “p” minuscola” aveva confessato.
L’ex ministro aveva scongiurato la stampa di avere il massimo riserbo, non voleva creare gossip e allarmismi sulle sue condizioni, aveva scelto di vivere la malattia in privato, lottando in silenzio. La stampa ha rispettato il suo volere. Roberto Maroni ha avuto un mancamento ed ha battuto la testa cadendo a casa sua nel gennaio 2021. Dopo una serie di esami i medici hanno poi deciso di operarlo alla testa. La famiglia aveva già avvisato la stampa da allora di mantenere il massimo riserbo, fu poi il quotidiano Libero con un articolo del 9 maggio 2021 a firma di Renato Farina a parlare apertamente di ‘tumore’.
Roberto Maroni era sposato con Emilia Macchi, una relazione che iniziò già durante gli anni del liceo. Da Emilia, Roberto Maroni ha avuto tre figli, Chelo, Fabrizio e Filippo. Dopo i tanti anni insieme non si sono mai lasciati. L’ascesa di Maroni nel mondo della politica inizia nel 1989 anno in cui viene fondata la Lega Nord di cui ricopre dal 2002 l’incarico di Coordinatore della Segreteria politica federale presieduta dal Umberto Bossi nella figura di segretario generale. Dopo aver ricoperto vari incarichi politici, nel 1994 diventa Ministro dell’Interno nel primo governo Berlusconi e nel secondo diventa Ministro del lavoro e delle politiche sociali poi nel 2008 ancora Ministro dell’Interno introducendo il famoso e discusso Decreto Sicurezza.
Dopo aver lasciato l’incarico da Presidente della Regione Lombardia, ha avviato una collaborazione con il quotidiano Il Foglio e sporadicamente ha iniziato a scrivere anche per l’Huffington Post. Nel 2021 aveva provato ad ufficializzare la sua candidatura a Sindaco di Varese, candidatura che ha poi dovuto ritirare a causa di gravi problemi di salute. Nello stesso anno infatti viene fuori un tumore al cervello. Il 17 ottobre 2022 è uscito in libreria il libro scritto a quattro mani proprio da Maroni e dal giornalista Carlo Brambilla “Il Viminale esploderà”, un thriller fantapolitico come lui stesso lo ha definito in alcune interviste, l’ultima opera prima dell’acutizzazione del problema. Ha chiuso gli occhi qualche ora fa, con il supporto di tutti i suoi familiari, la stampa continua a mantenere riserbo, la famiglia vorrebbe evitare la prima pagina.
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