Arriva il bonus 150 euro una tantum. Ma nel dettaglio chi sarà a percepirlo? E quando arriverà sullo stipendio? Vediamone i dettagli
Con la circolare 116 del 17 ottobre 2022, l’Inps ha fornito indicazioni in merito all’attribuzione del bonus 150 euro, misura prevista già dal governo Draghi (decreto Aiuti-Ter, Dl 144/2022, articolo 18). L’ente precisa che possono accedere al riconoscimento dell’indennità una tantum di 150 euro tutti i lavoratori, anche somministrati, dipendenti di datori di lavoro, pubblici e privati, sia imprenditori che lavoratori autonomi. Si tratta di un bonus simile a quello di 200 euro di mesi fa: un contributo da parte dello Stato in un’unica volta.
Sono state tante le polemiche in merito all’idea del Governo, si tratta di somme che sicuramente non cambierebbero la situazione delle famiglie italiane, probabilmente si sarebbe potuto fare di più. In ogni caso gli italiani non disdegnano i soldi per questo l’adesione è stata già altissima anche nei mesi precedenti. Vediamo come si richiede e chi sarà a percepirlo.
Tale intervento mobiliterà oltre 3 miliardi di euro, 1,005 per i dipendenti, 1,245 per i pensionati, 604 milioni per disoccupati, precari ed altre categorie fragili (si cui 256,5 nel 2022 e 347,7 nel 2023), 412,5 milioni per i lavoratori autonomi. Ciò significa che tutti potranno farne richiesta. La circolare, però, precisa ulteriormente che, riguardo ai lavoratori dipendenti (anche a tempo parziale), “tale somma è attribuita se il rapporto di lavoro sussiste nel mese di novembre e se la retribuzione imponibile nella competenza del mese di novembre 2022 non sia eccedente l’importo di 1.538 euro”. Per quanto riguarda i pensionati, invece, si precisa che il tetto reddituale tocca un massimo di 20mila euro annui.
L’Inps, a domanda, erogherà l’indennità tantum anche ai dottorandi e agli assegnisti di ricerca i cui contratti sono attivi alla data di entrata in vigore del Decreto Legge 50/22 (18 maggio 2022) e che sono iscritti alla Gestione separata. L’indennità è corrisposta esclusivamente ai soggetti che hanno reddito derivante dai suddetti rapporti non superiore a 20mila euro per l’anno 2021, uguale alla soglia per i pensionati. Il decreto legge prevede che l’indennità è erogata successivamente all’invio delle denunce dei datori di lavoro relative al riconoscimento dell’indennità ai lavoratori dipendenti.
L’INPS, a domanda, erogherà anche l’indennità ai lavoratori stagionali, a tempo determinato e intermittenti che, nel 2021, hanno svolto la prestazione per almeno 50 giornate. L’indennità è corrisposta ai soggetti che hanno reddito derivante dai suddetti rapporti non superiore a 20.000 euro per l’anno 2021.
Si ribadisce che l’indennità è erogata successivamente all’invio delle denunce dei datori di lavoro relative al riconoscimento dell’indennità ai lavoratori dipendenti. Per quanto riguarda gli autonomi, possono accedere coloro che erano già in partita Iva e possono attestare di aver versato contributi. In sostanza l’unica limitazione consisterebbe nel guadagno annuo, per il resto, la domanda potrà essere inoltrata direttamente dal sito ufficiale INPS per gli autonomi, per i dipendenti, invece, lo riceveranno in busta paga.
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