Il Governo Meloni continua a lavorare per le modifiche per la Legge di bilancio 2023: modifiche anche sul congedo parentale
Il Governo continua con ritmi serrati per elaborare tutte le modifiche possibili per la nuova legge di bilancio da presentare entro fine mese per il 2023. I tempi quest’anno si sono allungati per via del cambio Governo di fine settembre e in generale per tutta la riorganizzazione necessaria dell’intero assetto economico. Pro e contro tra le proposte del Governo Meloni, eliminati bonus importanti per la cultura come il Bonus 18 che dava ben 500 euro ogni anno ai 18 enni per spingerli all’acquisto di materiale culturale come libri musica e mostre.
La presa di coscienza da parte dell’opposizione sta cercando di arginare la proposta, ma saranno comunque tantissime le novità. Come racconta La Presse, ad esempio, ci saranno tante novità anche per quanto riguarda il congedo parentale. Fino ad oggi, il congedo aspetta a tutti i genitori entro i primi 12 anni di vita dei figli, per un totale tra i due non superiore a 10 mesi. Ci saranno novità per quanto riguarda il congedo parentale dell’anno prossimo.
Questa volta in senso positivo, si darà una mano più ingente a tutte le famiglie, soprattutto considerando i costi di vita sempre più alti per via dell’inflazione e dall’altra parte l’aumento dei costi in bolletta. Al momento la legge attuale prevede un’indennità pari a circa il 30% della retribuzione, con la novità della manovra Meloni cambierà anche questo punto.
Novità sul congedo parentale: con la nuova Legge di Bilancio 2023 cambierà tutto
Il congedo parentale verrà allungato sia per le mamme che per i papà, senza distinzioni. La nuova manovra presentata dalla Meloni prevederà poi anche l’aggiunta di un mese facoltativo retribuito addirittura all’80%. Questo mese facoltativo, aggiunto agli altri al 30%, sarà utilizzabile fino al 6° anno del bambino, e sarà disponibile per ogni figlio.
Tra le novità anche restrizioni più serie per quanto riguarda il Reddito di Cittadinanza, che verrà eliminato definitivamente nel 2024 e subirà dei tagli cospicui nel 2023. Si inizierà fin da subito con l’inserimento in corsi preparativi utili alla ricerca di occupazione: chi potrà lavorare, entro il 2023 verrà assegnato ad una specifica posizione in base alle sue peculiarità; l’obiettivo del nuovo Governo è riuscire a far lavorare tutti gli abili al lavoro, senza differenze, con stipendi dignitosi. Sarà possibile? C’è chi immagina tutto ciò decisamente utopico ma Giorgia Meloni sembra abbastanza convinta di questo.
In questi giorni il Governo sta galoppando per riuscire a chiudere le proposte entro lunedì in modo tale da arrivare a un’approvazione entro la fine di dicembre, lontano dalle feste, per essere pronti con la carta scritta già a gennaio. I ritardi di quest’anno stanno portando molta confusione perché con i tempi ristretti è difficile ragionare su ogni proposta e nel caos è anche più difficile fare scelte lucide.