Le novità sulla Legge di Bilancio hanno cambiato anche le regole in merito alla pensione. C’è chi potrà prenderla in anticipo
La Legge di Bilancio è stata rivista, la riforma pensioni è confermata e alcune differenze sostanziali faranno sì che alcuni cittadini potranno riceverla in anticipo. Tra le novità: Quota 103, incentivo busta paga per chi resta al lavoro (bonus Maroni), stretta su Opzione donna e anche i nuovi scaglioni con assegni un po’ più alti per le minime.
Il ministro dell’Economia ha imposto tagli ad alcune misure, in quanto il capitolo pensioni costerà comunque molto di più l’anno prossimo, per via della rivalutazione legata all’inflazione.
In commissione bilancio alla Camera è stato definitivamente trovato l’accordo tra le forze di maggioranza sull’aumento delle pensioni minime degli over 75 fino a circa 600 euro. Il disegno di legge finanziaria 2023 prevede anche la possibilità di uscite anticipate per dipendenti e autonomi iscritti alle gestioni INPS ma vediamone i dettagli.
Cambiano diverse cose nell’ambito pensioni. Le novità della legga di bilancio hanno preposto uscite anticipate sia per dipendenti che autonomi iscritti alle gestioni INPS. Tra i requisiti ci sono i 62 anni d’età e 41 anni di contributi. Sono previste però anche altre condizioni nel piano pensionistico: l’assegno pensionistico potrà avere un importo massimo pari a 5 volte il trattamento minimo di pensione, ovvero circa 36mila euro annui, 2600 euro mensili lordi.
Divieto di cumulo con i redditi da lavoro autonomo occasionale oltre 5mila euro lordi annui. Per tutti i lavoratori che raggiungono il requisito di Quota 103, ci sarà anche la reintroduzione del Bonus Maroni che era stato attivo dal 2004 al 2007. In sostanza si tratta di uno sconto contributivo del 9,19%, importo che viene lasciato in busta paga a colore che pur raggiungendo i requisiti, decidono comunque di non andare in pensione anticipata e di restare invece per altri anni a lavoro. ù
Il Presidente del Consiglio ha voluto anche sottolineare:”Quota 103 sarà un intervento ponte in vista della riforma complessiva della previdenza”, niente di definitivo al momento. Per quanto riguarda l’Opzione donna, verrà prorogata anche per il 2023 ma verrà ridotta la platea con importanti modifiche per quanto riguarda la soglia di accesso. Adesso è stata fissata a 60 anni e con un possibile anticipo di 1 anno per ogni figlio, entro un massimo di 2.
Il diritto alla pensione anticipata, prevede comunque il decadimento della quota precedente al 31 dicembre 2022, per l’ottenimento delle agevolazioni nel 2023. (Ci sono tre mesi di finestra da aggiungere prima dell’ottenimento della pensione da quando si smette di lavorare, ad esempio se si smettesse di lavorare a novembre, non si potrebbe ricevere comunque pensione prima di marzo, per rispettare i tre mesi).
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