Novità sull’assegno unico, la nuova Legge di Bilancio prevede cambiamenti: ma chi potrà beneficiare l’anno prossimo dell’aumento del 50%?
Novità per quanto riguarda la bozza confermata della Legge di Bilancio. Il nuovo Governo Meloni è intervenuto su Pensioni, P.iva, tasse, RdC, ma anche sull’Assegno unico. Ci saranno novità anche da questo punto di vista e un aumento del 50%, ma come funzionerà?
Si tratta del sostegno economico alle famiglie attribuito con alcune condizioni per ogni figlio a carico. La legge di Bilancio prevederà un aumento per i nuclei con tre o più figli. Per i nuovi nati decorre dal settimo mese di gravidanza. È inoltre corrisposto per ogni figlio maggiorenne a carico fino ai 21 anni di età, a patto che: frequenti un corso di formazione scolastica o professionale o un corso di laurea, svolga un tirocinio o un lavoro possieda un reddito complessivo inferiore a 8mila euro annui, sia disoccupato e in cerca di lavoro o svolga il servizio civile.
Quando parliamo di Assegno unico e universale c’è da considerare che si tratta di un sostegno economico alle famiglie attribuito per ogni figlio a carico fino al compimento dei 21 anni (al ricorrere di determinate condizioni) e senza limiti di età per i figli disabili. Viene definito ‘unico’, come specifica il sito Inps, “perché finalizzato alla semplificazione e al potenziamento degli interventi diretti a sostenere la genitorialità e la natalità”, per questo anche ‘universale’, perché viene garantito in misura minima a tutte le famiglie con figli a carico, anche in assenza di Isee o con Isee superiore alla soglia di euro 40mila. È un aiuto che dà lo Stato per ‘ringraziare’ chi ha deciso di mettere al mondo dei figli nonostante la situazione drastica del Paese, contribuendo al suo futuro. Ma come cambierà da quest’anno? Vediamolo nel dettaglio.
Governo Meloni e la manovra sull’Assegno Unico: come salirà il beneficio
Con la nuova manovra del Governo Meloni per la Legge di Bilancio 2023, si interverrà anche sull’Assegno Unico. La quota minima di 50 euro arriverà a 75. La massima passerà invece da 175 a 262,5. Al momento per ogni figlio minorenne o con disabilità si prevede un importo di 175 euro mensili per Isee fino a 15mila euro. La somma si riduce poi in modo graduale al salire dell’Isee e raggiunge un minimo di 50. Questo valore passerà perciò da 50 a 75, per il minimo, anche con Isee alto, mentre la quota massima – fa i conti Il Sole 24Ore – passerà da 175 a 262,5 euro al mese, ma solamente per chi avrà un’Isee di 15mila euro.
Un recente studio Istat sulla redistribuzione del reddito in Italia nel 2022 ha evidenziato come, con l’introduzione dell’assegno unico, il rischio di povertà per i minori under 14 si è ridotto di 3,8 punti percentuali mentre è sceso di 2,5 per quella da 15 a 24 anni. Insomma, nell’agevolazione rientrano tutti, a prescindere dall’Isee, basta avere figli a carico, ma il contributo diventa cospicuo solo nel caso si avesse isee molto basso.