Polemica per l’innovazione sul presepe natalizio. L’iniziativa ‘tecnologica’ è stata rifiutata, non piace perché non rispetta il calore della tradizione
In occasione della mostra presepiale “Il presepe cortese. L’eredità di Carlo III”, in programma al Museo Archeologico Nazionale di Napoli dal 1 dicembre al 31 gennaio, la startup napoletana Jirama ha realizzato un presepio interamente stampato in 3D.
Si tratta di una novità esclusiva interamente creata grazie alla stampante a tecnologia Sla di Formlabs Form 3L, conosciuta grazie al supporto di Energy Group, partner Formlabs. Un progetto nato non per sostituirsi ai grandi classici del presepio napoletano dei secoli che ci hanno preceduto, ma per far conoscere una nuova era della produzione incentrata sulla stampa 3D” hanno spiegato gli ideatori. Napoli è stata scelta come città in quanto madrina dei presepi ma i cittadini non hanno gradito l’innovazione.
Per realizzare il presepe, che segue i canoni stilistici tardo rinascimentali, i modellisti di Jirama si sono avvalsi dell’aiuto di un presepista, andando poi a disegnare e scolpire digitalmente ogni elemento: dai pastori ai componenti dell’ambiente. Sono stati rigorosi quindi nella scelta di ogni dettaglio, volevano che rappresentasse il più possibile la tradizione a cui il paese tiene tanto.
La scena, strutturata su pianta circolare, ha un diametro di 80 centimetri ed è alta 60 centimetri. Grazie all’uso della prospettiva, lo sguardo dell’osservatore si focalizza sulla natività: attraverso la stampa 3D è stato possibile giocare con le proporzioni, in questo modo è stato più facile creare una prospettiva che aiutasse lo sguardo a concentrarsi nella natalità.
Il presepe in 3d crea polemica: l’iniziativa non piace ai napoletani perché va oltre la tradizione
“Nel presepe tradizionale ogni elemento ha un significato. Dal momento che il nostro era però un progetto innovativo, per evitare di scontrarci con la tradizione e per mostrare le diverse possibilità della stampa 3D, abbiamo deciso di inserire elementi diversi che difficilmente si trovano insieme” hanno continuato poi a raccontare gli ideatori, “per cui, per esempio, la nostra parete ha una parte in tufo, una in mattoni romani e una stuccata”. Questo sembra essere il problema di fondo, perché i dettagli innovativi gli danno un’aria troppo fredda e poco tradizionale, che non rispetta i canoni delle sensazioni racchiuse nel concetto classico del Natale.
“Il presepio è un elemento antichissimo della tradizione napoletana e ogni epoca storica ne ha dato la propria interpretazione. Siamo molto felici di vedere che il team di Jirama ha scelto le stampanti Formlabs per dar vita a quest’opera innovativa” ha infine affermato Marco Zappia, Channel Sales Manager di Formlabs per l’Italia. Insomma, nonostante le critiche, l’importante per il gruppo d’azione era riuscire a creare qualcosa di innovativo partendo dalla tradizione: con nuovi materiali, nuovi approcci e tecniche che velocizzerebbero anche il processo di costruzione.
Tutto ciò, comprese le critiche, devono essere uno sprone a fare meglio di anno in anno, rendendo le stampe in 3d sempre più realistiche e similari alle statue fatte a mano: lo stesso percorso concettuale, in parte, che ha seguito la Disney con i cartoni animati. Man a mano che passava il tempo i film di animazione sono diventati strutturati interamente al pc, lasciando da parte il vecchio metodo che vedeva invece solamente disegni fatti a mano, che portavano via tempo e denaro. Anche in questo caso c’è chi si è schierato contro più volte, ma la tecnologia va avanti e nonostante noi ne siamo i protagonisti dobbiamo abituarci a ‘subirla’.